jaromil on 26 Jan 2001 01:12:29 -0000


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<nettime> [ass. cult. Lorenzo Aiello - CSA AURO - FREAKNET MEDIALAB, CATANIA]



re all,

Freaknet Medialab is the first italian hacklab, and besides this has been also the
main example for italian hackers that founded many other hacklabs in italy.

they need help. a simple short mail to medialab@voyanet.org stating solidarity from
your public identity can help their fight. please do it.

for further informations check http://www.freaknet.org
updates usually come first on the italian hackmeeting mailinglist, browsable on
http://www.ecn.org/lists/hackit99

----- Forwarded message from Asbesto Molesto <asbesto@voyanet.org> -----

Date: Thu, 25 Jan 2001 23:27:05 +0100 (CET)
From: Asbesto Molesto <asbesto@voyanet.org>
X-Sender: asbesto@medialab.freaknet.org
To: jaromil@kyuzz.org
Subject: ass. cult. Lorenzo Aiello - CSA AURO - FREAKNET MEDIALAB, CATANIA

chiediamo l'adesione ufficiale al documento da parte di tutti coloro che
ci supportano. grazie.

we ask an agreement to this document from all the people that
support us. thanks.

mailto://medialab@voyanet.org

ENGLISH VERSION AT BOTTOM
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CENTRO SOCIALE AURO - FREAKNET MEDIALAB - CATANIA
ASSOCIAZIONE CULTURALE LORENZO AIELLO

http://www.freaknet.org

Una trentina di consiglieri comunali, guidati dal CCD Marco
Consoli, vorrebbe che la Giunta comunale istituisse una
commissione d'inchiesta: "Che possa dare chiarezza sui reati
contestati agli occupanti del "Centro Sociale Auro", al fine di
motivare la rescissione della Convenzione stipulata fra la
Passata Amministrazione Comunale e l'Associazione "Lorenzo
Aiello"(ex Auro) per l'assegnazione dei locali di via S.Maria del
Rosario." (testuale). Con questa richiesta, in sostanza, si
ritiene che il consiglio comunale possa emettere sentenze al
posto dei giudici, dato che nessuna condanna ci risulta essere
stata emessa per questi reati (quali?), che possa attribuirli
all' associazione "Lorenzo Aiello" e che possa "motivare" la
rescissione della Convenzione. 

Il "reato" di occupazione, contestato comunque prima della
stipula della convenzione, ed i conseguenti altri "reati", hanno
consentito sia che fosse restituito alla cittadinanza
un bene del quale era stata privata, sia la creazione di un posto
fruibile da coloro che pensano che socialita', arte, musica e
cultura non siano sinonimi di "business", ma bisogni di tutti,
non solo di chi puo' permetterseli. Nel corso dell'ultimo
decennio, nei locali di via S.Maria del Rosario, si sono svolte
numerosissime manifestazioni (altro "grave reato") alle quali
hanno partecipato migliaia di giovani ed organizzate
sempre senza alcun tipo di finanziamento da parte
dell'amministrazione comunale e senza fini di lucro. I locali
stessi, ridotti ad immondezzaio negli anni dell'abbandono e
fortemente degradati, sono stati ripuliti, resi agibili ed, in
parte, ristrutturati dagli "occupanti" (per il consigliere
Consoli "fuorilegge"). La passata Amministrazione Comunale nel
luglio '98, dopo alcuni mesi dall'ultimo sgombero, riconoscendo
la validita' dell'esperienza del centro sociale Auro, decideva di
sottoscrivere una convenzione che permettesse il proseguimento
delle attivita' svolte, eccetto che per l'organizzazione di
concerti, per i quali si sarebbe impegnata a fornire altri spazi.
Si impegnava anche a fare alcuni indispensabili lavori di
ristrutturazione. Questi nobili propositi sulla carta, non si
sono mai, pero', realizzati. 
Nonostante questo l'associazione Lorenzo Aiello ha rispettato gli
accordi,organizzando mostre, presentazioni di libri, attivando
alcuni servizi quali la "ludoteca multietnica", uno dei pochi
tentativi di reale integrazione razziale ben riusciti  e diversi
laboratori fra cui il Medialab, attualmente una delle principali
attivita' dell'Auro,che svolge corsi di alfabetizzazione
informatica mettendo a disposizione una rete di una quindicina di
computer connessi ad Internet sia per navigare che per ricevere e
spedire gratuitamente e-mail con un proprio indirizzo e organizza
incontri promuovendo l'utilizzo di Linux e della filosofia "open
source". Il tutto sfruttando per lo piu' vecchi computer frutto
di donazioni e riciclati.  Sempre senza richiedere finanziamenti. 
Il centro sociale e' anche limitrofo ad un quartiere "a rischio"
come "la Civita", e' frequentato da studenti, lavoratori,
disoccupati, di varia estrazione e svariati "precedenti" ed il
tessuto di relazioni umane che si e' creato negli anni fra tanti
diversi soggetti, e' un patrimonio a cui non si puo' dare un
prezzo ( magari il consigliere Consoli, cosi' bravo a dar di
conto negli articoli citati, ci riuscirebbe). 
Sicuramente un conto, lui, o chi per lui, l'ha gia' fatto e cioč
quanto ci si potrebbe guadagnare da una bella speculazione sui
locali del centro per sbatterci magari dentro una agenzia per il
lavoro interinale.
Il messaggio di questa maggioranza e' insomma molto chiaro:
non ce ne frega niente delle esigenze delle migliaia di giovani
che in questi nove anni hanno animato il C.S.A. AURO anzi, ci
mettiamo al suo posto una struttura che servira' a sfruttare
meglio gli stessi nel segno del nuovo capitalismo flessibile.
Se poi con questa operazione chiudiamo anche una delle poche voci
del dissenso a Catania (l'Auro e' sempre stato al fianco degli
operai, degli immigrati, degli omosessuali, degli
antiproibizionisti nelle loro rivendicazioni) il cerchio si
chiude.  
Non si illudano lorsignori che noi staremo a guardare; teniamo a
quest'esperienza e la difenderemo mobilitandoci e mobilitando
tutti coloro che ci esprimono solidarieta' e che credono in una
societa' piu' aperta e piu' giusta dove i diritti e i bisogni delle
persone siano sempre rispettati.
Invitiamo pertanto l'Amministrazione Comunale a non dare seguito
ad una inopportuna richiesta, frutto dei pruriti inquisitori di
novelli Torquemada che all'alba del terzo millennio allestiscono
ancora, nella nostra citta', i roghi per le streghe. Non sarebbe
di buon auspicio.

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CENTRO SOCIALE AURO - FREAKNET MEDIALAB - CATANIA
http://www.freaknet.org

Around thirty city councilmen, guided by Marco Consoli (CCD), want the
communal Committee to commit an investigation: " clarifying the crimes
contested to the occupants of the " Centro Sociale Aurio", to motivate the
break of the convention stipulated between the Last Communal
Administration and the Association "Lorenzo Aiello"(ex Auro) for the
allocation of the spaces in via S.Maria del Rosario (ndt. Catania -
Italy)". With this demand, in short, it seems that the communal council
instead of the judges can place sentences, since we know that no sentence
has been emitted for these crimes (which crimes?) which would motivate the
break of the convention.

The " crime " of occupation, contested however before the stipulation of
the convention, and the consequent other " crimes ", have concurred to
give back to the citizens a good they were deprived, and to create a
useful place for those who think that socialization, art, music and
culture are not synonymous with " business ", but are the needs of all,
not only of those that can afford them.  In the course of the last decade,
in the premises of via S.Maria del Rosario, numerous demonstrations have
been carried out (another " serious crime ") to which thousands of youths
have participated, demonstrations which always organized without any type
of financing from the communal administration and in a nonprofit way.  
The same premises, reduced to garbage in the years of the abandonment and
strongly degraded, have been cleaned up, rendered fit for use and, in
part, restructured from the " occupants " (in the opinion of councilman
Consoli " outlaws ").  The last Communal Administration in July ' 98,
after some months from the last evacuation, recognizing the valour of the
experience of the social center Auro, decided to underwrite a convention
that allowed the activities to keep on, except for the organization of
concerts, for which it would have been engaged to supply other spaces. It
promised also some indispensable jobs of restructure.  These noble intents
on the paper, although were never realized.

Besides this, the association Lorenzo Aiello has respected the agreements,
organizing extensions, presentations of books, activating some services:
one of them the " multiethnic ludoteca ", one of the few succesful
attempts of real racial integration, and various laboratories especially
the Medialab: currently one of the main activities of the Auro, that
carries out courses of " informatic alphabetization " setting up a network
of about fifteen computers connected to the Internet for surfing, giving
free email services and organizing courses promoting the use of Linux and
the opensource philosophy. They are taking advantage of mostly old
computers, donated and recycled (ndt. from the garbage).
All things that never demanded financing.
The social center is also in a " problematic " neighbourhood like "la
Civita ", in which the wave of human relations that got created thru the
years between many various subjects, is a patrimony nobody can even think
to give a price. For sure councilman Consoli, or somebody at his will, has
already come up with this price and that is how much could be earned from
a beautiful speculation on the premises of the center, in order to pack an
agency for the temporary job allocation in its place, proposal pushed from
Alleanza Nazionale (ndt. italian right wing party).
The message of this majority is all in all very clear:  we don't give a
fuck about the needs of thousands of youths that in these nine years have
animated the centro sociale AURO, indeed we put in its place a structure
that will serve to better take advantage of the same youths in the
sign of new flexible Capitalism.  If then with this operation we close
also one of the little voices of dissent in Catania (the Auro always
has been to the flank of the laborers, of the immigrates, of the
homosexuals, of the antiprohibitionists in the their fights) the circle is
closed.

Nobody should be deceived that we will stand by watching all this;  we
care about this experience and we will defend it, also with the help of
those who express solidarity with us, sharing our dream for an open
society in which rights and needs of people are respected. We invite
therefore the Communal Administration not to follow thru with this 
inopportune demand coming from neo-Torquemadas, inquisitioners that to
the dawn of the third millenium still get prepared, in our city, to burn
witches. It would not be of good auspice.

----- End forwarded message -----

-- 
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